MEDICINA - ERBORISTERIA - PEONIA (Paeonia officinalis L.)

Pianta della famiglia delle Ranunculaceae, presente in Europa centrale e meridionale e in Asia occidentale. In Italia si trova comunemente nei boschi di montagna, ma raramente raggiunge un'alta densità.
Viene coltivata in varietà a fiore doppio nei giardini.

GENERALITÀ
La peonia è una pianta erbacea perenne con rizoma verticale sottile, legnoso e ramificato, che emette a primavera dei fusti erbacei semplici, alti mezzo metro o più.
Le foglie sono composte, bi- o tri-pennatosette, divise cioè in lobi piccoli e a margine dentato. I singoli segmenti costituenti le foglie sono lunghi 6-8 cm e larghi 3-4.
I fiori sono grandi, terminali e solitari; presentano un calice formato da cinque sepali e una corolla formata da 5-10 petali. Sono molti di più nelle piante coltivate di colore rosa o rosso. All'interno della grande corolla si evidenziano numerosi stami con antere di colore giallo vivo.
I frutti sono dei follicoli saldati alla base. All'interno di questi follicoli sono contenuti dei semi che raggiungono la dimensione di un pisello, hanno forma allungata e colore nero a maturità.
Per scopi terapeutici si utilizzano soprattutto le radici, ma anche i fiori e i semi.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La peonia è stata utilizzata fin dall'antichità per la cura della epilessia. Oggi viene ancora utilizzata, soprattutto la radice, come antispasmodico.
I fiori hanno proprietà di blandi sedativi mentre i semi vengono utilizzati soprattutto per regolare il flusso mestruale: hanno quindi proprietà emmenagoghe e sono emetici.
A forti dosi tutte le parti della pianta si dimostrano tossiche, dando sudorazione, vomito e diarrea. Per questa elevata tossicità si consiglia di attenersi scrupolosamente alle dosi sottoindicate.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso della radice di peonia secca, nella dose di 10-20 g per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, poi si filtra per tela.
Se ne prendono al massimo due tazzine al giorno, come antispasmodico: sia a livello respiratorio che a livello gastroenterico.
Si può preparare una tintura alcoolica con alcool a 30-40°, utilizzando 40-50 g di radice finemente sminuzzata per litro di alcool. Si lascia a macero per una settimana, poi si filtra per tela. Questa tintura va presa a cucchiai: 2-3 al giorno, nelle stesse indicazioni sopra riportate per l'infuso.
Con i fiori, nella dose di 10-15 g per litro di acqua bollente, si prepara un infuso che ha blande proprietà sedative. Se ne prende una tazzina prima di andare a letto per conciliare il sonno, eventualmente dolcificata con un po' di zucchero.
I semi, un tempo utilizzati come emmenagoghi ed emetici, sono oggi caduti in disuso, dato l'elevato rischio.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le radici di peonia vanno raccolte al termine del periodo vegetativo, in ottobre-novembre. Si scava la pianta con un attrezzo orticolo, zappa o vanga, e si ripulisce lavando le radici fascicolate in acqua. Dopo averle seccate al sole per 2 giorni, se ne completa l'essiccamento all'ombra.
Una volta ben seccate, le radici si conservano in sacchetti di carta o di tela. Vanno rinnovate ogni 2 anni.
I fiori si colgono all'inizio della fioritura, staccando l'intero bocciolo fiorale. Vanno essiccati all'ombra disponendoli in sottile strato su graticciati o su setacci a maglie larghe. Si conservano in vasi di vetro scuro o in sacchetti di carta sigillati.
La coltivazione della peonia non presenta particoiari difficoltà, se si opera il trapianto della parte radicale perenne o rioma.
Si deve togliere questo rizoma, non importa se con o senza pane di terra, nei mesi di ottobre e novembre: subito va trapiantato in terreno sciolto e ben concimato.
La peonia è pianta perenne che richiede solo periodiche concimazioni bilanciate, meglio se di primavera.
Nei giardini si coltivano soprattutto le varietà a fiore doppio, perché possono formare delle belle macchie di colore.
 

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